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Munafa ebook

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Read Ebook: The American Egypt: A Record of Travel in Yucatan by Arnold Channing Frost Frederick J Tabor

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Ebook has 96 lines and 11657 words, and 2 pages

NOTE DEL TRASCRITTORE

CARLO DARWIN

M. LESSONA

CARLO DARWIN

ROMA

PROPRIET? LETTERARIA

AL PROFESSORE

FRANCESCO TODARO

Quel giornale, annunziando la morte di Carlo Darwin, ha queste parole:

<<....Non ? ancora deliberato dove debbano essere sepolti i suoi avanzi mortali, ma il posto della sepoltura deve essere nel tranquillo cimitero del villaggio di Down presso il luogo dove Darwin pass? quasi quarant'anni della sua vita....>>

Ma la voce potente del popolo inglese grid? che la salma di Carlo Darwin doveva collocarsi nella abbadia di Westminster cogli antichi re e cogli uomini pi? grandi di quella grande nazione, accosto al Newton. E ci? segu? immediatamente.

L'amplissimo giornale parl? della cosa come se non avesse potuto essere altrimenti e rifer? a lungo le onoranze di quella sepoltura.

Nella famiglia di Carlo Darwin il lavoro intellettuale e lo studio della natura erano cosa ereditaria.

Erasmo Darwin, nonno di Carlo, fu uno degli uomini pi? insigni del suo tempo, medico e naturalista originalissimo. Parler? di lui a lungo pi? oltre.

Terzo figlio di Erasmo Darwin, dal suo primo matrimonio, fu Roberto Waring Darwin, padre di Carlo. Egli volse tutte le sue forze, tutt'altro che scarse, alla medicina. Si riferisce che avesse una meravigliosa potenza nel diagnosticare le malattie, col sussidio solo di pochissime interrogazioni; egli indovinava anche senza parlare, colla sola potenza investigatrice degli occhi, ci? che si passava nella mente dei suoi malati. Era un uomo dabbene, pieno di benevolenza pei suoi simili. Carlo Darwin, che si compiaceva nel parlare di suo padre e rammemorarne le virt?, raccontava spesso l'aneddoto seguente. Per beneficare i poveri, in Shrewsbury, dove esercitava la medicina, Roberto Darwin si propose di dare gratuitamente i medicamenti a chi, abbisognandone, non avesse potuto pagarli, e fece sapere la cosa in paese. Egli rimase sorpreso di ci?, che pochissimi poveri malati si acconciavano a godere di quel benefizio. Investigando le ragioni del fatto, credette riconoscere che la ragione si fosse questa, che ai poveri dispiaceva ricevere per carit? le boccette; che volentieri avrebbero gradito il dono dei medicinali, ma non sapevano risolversi ad aver in elemosina i recipienti. Allora Roberto Darwin fece sapere che avrebbe dato bens? i medicinali gratuitamente, ma che voleva essere pagato delle boccette. Egli assegnava a queste un prezzo insignificante, e i poveri accorrevano numerosi. L'aneddoto ? caratteristico tanto del medico quanto del contadino.

La madre di Carlo Darwin discendeva pure da uno stipite nobilissimo; era figlia di Giosu? Wegdwood, quel grande fabbricatore di porcellane che fu artista e scienziato e di cui anche oggi ? in tutta Inghilterra popolarissimo il nome. L'eredit?, di cui doveva il Darwin studiare tanto accuratamente gli effetti, lo aveva servito bene.

Nato a Shrewsbury add? 12 febbraio 1809, gli furono dati i nomi di Carlo e Roberto, ma quasi sempre egli firmava solo col primo: pass? in quella piccola citt? i suoi primi anni, nella libera vita della campagna, tanto favorevole allo sviluppo dei fanciulli. Frequent? la scuola della citt? ed ebbe a maestro il reverendo dottore Butler, che fu poi vescovo di Lichfield.

In et? di sedici anni Carlo Darwin lasci? Shrewsbury per andare agli studi in Edimburgo. Suo padre lo destinava alla medicina e in Inghilterra si credeva che gli studi medici in quella citt? si facessero meglio che non altrove. Poi, suo nonno Erasmo aveva studiato medicina in Edimburgo. Ebbe a maestro col? il professore Jameson, che non fu guari contento del suo scolaro; lo dichiar? svogliato degli studi della storia naturale e inetto alla medicina.

Se il maestro era poco contento dello scolaro, lo scolaro non era guari meglio contento del maestro. Dichiarava, in fatto di cognizioni intorno al regno animale, di non essere andato al di l? delle volpi e delle pernici e, in quanto a medicina, di non volerne proprio sapere.

Allora il dottore Roberto Darwin deliber? di avviare suo figlio per la carriera ecclesiastica, e lo mand? a Cambridge al collegio del Cristo. Ma egli col? fu preso in breve di tanto amore per la storia naturale che si volse tutto ad essa e non se ne stacc? pi? mai per tutto il rimanente della sua vita.

La cosa avvenne, se dobbiamo credere a ci? che il Darwin stesso afferma, merc? l'opera di un buon maestro, che lo innamor? dello studio della natura e si conquist? in sommo grado la sua affezione e la sua ammirazione, tanto che egli lo am? ardentemente fin che visse e ne conserv? poi sempre affettuosissima memoria. Quel maestro era il professore Henslow, che allora aveva lasciato lo insegnamento della mineralogia per assumere quello della botanica, ma era pure valente entomologo e in pari modo geologo valente e, in una parola, versatissimo in ogni ramo della storia naturale.

Il professore Henslow portava seco il Darwin in escursione, lo ammaestrava nello osservare e nel raccogliere, e in breve si destava ardente nel giovane studioso l'amore delle collezioni, segnatamente per la entomologia. Lo stesso Darwin ricordava sovente anche negli ultimi anni della sua vita come il suo nome fosse stato stampato la prima volta quando appunto egli studiava a Cambridge sotto la direzione del professore Henslow, in proposito di un insetto di palude che egli aveva trovato.

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Nell'anno 1831 Carlo Darwin consegu? il grado di baccelliere nella Universit? di Cambridge, e si proponeva di prendere poco dopo quello di maestro nelle arti, che corrisponde a un dipresso alla laurea in filosofia come si d? nelle Universit? germaniche, ed ebbe fra noi il Gen? nella Universit? di Pavia. Ma sopravvenne una vicenda che gli fece ritardare fino all'anno 1837 quella laurea, e gli anni che trascorsero fra il baccellierato e la laurea ebbero una suprema importanza nella vita e nelle opere del grande naturalista.

Un giorno, nell'autunno dell'anno 1831, il Darwin era in escursione col professore Henslow, e il professore gli tenne il seguente discorso:

--Ho ricevuto questa mattina una lettera del professore Peacock. Questo mio amico mi scrive che il capitano Fitz-Roy sta per imprendere il giro del mondo sopra una nave dello Stato, e che avrebbe caro di avere a bordo un naturalista giovane e valente. Vorreste voi andare?

Carlo Darwin si compiaceva molto della lettura dei libri di Humboldt e vagheggiava i grandi viaggi coll'ardore de' suoi ventidue anni. Accett? di slancio.

Il padre di Carlo Darwin fece qualche obbiezione, perch? non gli pareva che quella fosse per suo figlio la via pi? corta per arrivare allo stato ecclesiastico cui lo aveva destinato. Tuttavia si arrese in breve.

Il capitano Fitz-Roy doveva proseguire l'opera iniziata dal capitano King dall'anno 1826 all'anno 1830. Egli doveva visitare diligentemente la Patagonia e la Terra del fuoco, le spiagge del Chil? e del Per? e alcune isole del Pacifico, e compiere una serie di misure cronometriche intorno al mondo.

Carlo Darwin s'imbarc?, e fu accordato che egli non avrebbe avuto stipendio, ma che sarebbe rimasto padrone delle sue collezioni. Fin d'allora egli si proponeva di dare poi quelle collezioni a pubblici istituti, come realmente fece.

Io ho tradotto questo volume di Carlo Darwin, e le ore che ho consacrato a una tale traduzione le annovero fra le pi? piacevolmente e nobilmente spese della mia vita. Ho imparato allora ad amare Carlo Darwin, e ci? non pu? a meno di avvenire a chiunque sia per leggere questo suo libro. La semplicit? dell'animo, la bont? del cuore, la finezza del criterio, la rettitudine del giudizio, la vastit? delle cognizioni, l'abilit? nell'osservare e nel tener conto d'ogni fatto pi? minuto tanto nel campo delle cose fisiche e naturali quanto in quello pi? arcano delle passioni umane, il collegare fra loro i varii fatti e segnalare il legame fra gli effetti e le cause, le considerazioni sul passato e i prevedimenti dello avvenire, la maestrevolezza della pittura, la potenza dei tocchi, la brevit? mirabile e la mirabile evidenza, la imparzialit? in tutto e su tutto, fanno s? che ogni lettore trova in questo libro diletto, ammaestramento, benefizio e sollievo.

Sono trascorsi dieci anni da che mi venne fatta quella traduzione, e in questo decennio, come in tutta la mia vita, non ho avuto guari tempo a gustar la dolcezza di riposarmi col pensiero nel passato. Pure oggi ho quel viaggio nella memoria come quando lo traduceva, e ancora tengo dietro a passo a passo al grande viaggiatore, e sento vivo pi? che mai l'affetto per lui che non ho mai veduto, con cui non ebbi mai che fare altrimenti che per la lettura e lo studio de' suoi libri; ma il lungo addentrarmi nel suo pensiero, il seguirlo nel suo vagar di spiaggia in spiaggia e pi? nel pellegrinaggio sublime della mente, mi hanno affezionato a lui per modo che egli ha preso posto nell'animo mio fra le persone pi? care cui sia mai stata legata la mia esistenza.

L? ebbe il Darwin la prima occasione di fare quello che sempre cerc? poi di fare lungo il viaggio, e invero ripetutamente fece, una escursione dentro terra. Un inglese di cui aveva fatto, appena arrivato, la conoscenza, doveva andare a visitare un suo podere, discosto oltre cento miglia dalla citt?; gli fece l'invito, che molto di buon animo egli accolse, di tenergli compagnia. Partirono add? 8 aprile.

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La lotta fra i bianchi e gli indiani ? lotta di esterminio, e sono, naturalmente, gli indiani quelli che hanno la peggio.

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Soggiunge il Darwin:

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Vide l? il Darwin due fanciulle spagnuole di meravigliosa bellezza, che i bianchi, in uno scontro cogli indiani, avevano prese prigioniere; quelle fanciulle erano state nella infanzia rapite ai genitori; non ricordavano pi? nulla n? della famiglia n? della lingua in cui avevano detto le prime parole.

Ecco in qual modo il Darwin racconta l'eccidio di una trib? d'indiani e il modo in cui un vecchio cacico riusc? a salvarsi.

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Il Darwin fece per via di terra tutto il lungo tragitto da Bahia Blanca a Buenos-Ayres, e all'ultima stazione ecco quanto gli avvenne:

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