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Read Ebook: Novelle d'ambo i sessi by Panzini Alfredo
Font size: Background color: Text color: Add to tbrJar First Page Next Page Prev PageEbook has 1062 lines and 36642 words, and 22 pagesFulai suon? ad una porticina che era semiaperta. Si present? una pingue donna con le braccia nude e tutta coperta da un lungo camice bianco. -- C'?, ma non so se possa ricevere. -- Portate, portate questo, -- e diede il biglietto di visita. La donna scomparve: il Professore rimase solo nella stanza, bianca, nuda, soffocante dal calore e dall'odore dell'etere: nel mezzo, su di una lastra di vetro, sorgeva un apparecchio, e dentro l'apparecchio era fissato un coniglio, vivo, scorzato e sanguinante sul mezzo del cranio. Fulai rabbrivid?. -- Entri pure: riceve, -- disse la donna. La donna torn? al lavoro del coniglio. -- A che debbo l'onore, signor Professore?... Il Professore mostr?, per sorridere, tutti i denti bianchi. Volle parlare stando in piedi. Aveva un gran convulso. -- Un caso strano, -- disse, -- egregio dottore, un caso da romanzo, anzi da novella fantastica. -- Va bene, ma scusi, -- disse il dottore, che pur essendo assai giovane, parlava, o pareva al signor Professore che parlasse con una odiosa meticolosit? dolciastra, proprio come lui, Fulai, era abituato di parlare, -- come ha fatto questo topo a morderla? -- Io lo presi per l'appendice caudale, credendolo morto. -- Ma lei non doveva, mi perdoni, prenderlo per la coda! In altri termini, lei ha martoriato l'animale.... Era mortificante che un uomo cos? grande dovesse confessare di aver martoriato un animale cos? piccolo, ma siccome nella mente del Professore stava inchiodato il tremendo sospetto che i maltrattamenti avessero potuto provocare nel topo lo sviluppo della rabbia, cos? fu costretto a confessare. -- Il volgo crede infatti, -- disse il dottorino, -- che i maltrattamenti, la sete, l'astinenza sessuale possano ingenerare la rabbia. Ma non ? opinione attendibile. -- E allora? -- chiese il Professore, che, per la prima volta in sua vita, si vedeva mescolato col volgo. -- Allora per trasmissione, cio? per innesto. Bisognerebbe, quindi, supporre che il topo di cui si ragiona, fosse stato, alla sua volta, morsicato da un gatto gi? infetto, il che si presenta poco verosimile. -- Ma non ? inverosimile, -- azzard? timidamente Fulai. -- Non ? inverosimile, -- conferm? il dottorino con una calma esasperante; eppure la calma era fra le virt? pi? pregiate da Fulai. La citazione era per triplice verso inesatta, ma a Fulai -- quel giorno -- non import? niente. -- Quando ? cos?, dottore, io posso essere autorizzato a credere che la rabbia possa svilupparsi negli animali irragionevoli anche sotto l'azione di qualche strazio fisico.... -- Se le fa piacere, pu? anche credere cos?.... -- Piacere...; scusi, anzi mi fa dispiacere: ma siccome non ? del tutto irrazionale, dato il punto oscuro dell'origine di questo male, cos? ero venuto da lei per avere una prova indiscutibile, una prova di gabinetto.... -- Ah, se le fa piacere, ben volentieri; ma occorre un reperto batterioscopico.... -- Inoculare un coniglio come quello che ho visto l?? -- chiese il Professore inabissando di nuovo nel suo folle terrore. -- Noi possiamo agire anche in modo pi? sollecito, -- disse il dottorino con compiacimento, lisciando la barbetta -- , possiamo fare l'esame istologico; guardare se nel cervello si trovano i cos? detti corpi del Negri. Ma converrebbe avere il materiale di perizia.... -- Il topo? -- Gi?; ma in buona conservazione. Se la putrefazione ha invaso pi? o meno il pezzo di esame, la prova si presenta malsicura. -- Il fatto ? avvenuto stamane.... -- Oh, allora andiamo benissimo. Il Professore porse l'orribile cartoccino. Il dottore lo svolse, scopr? il topo, lo guard? con piacevole curiosit?. -- Si direbbe che sia stato anche bruciacchiato -- disse guardando con occhi di indagazione, di sotto in su, il professor Fulai. -- ? stato il domestico. -- Ah, bene. Allora passi o mandi qui domattina, e le sapremo dare la risposta che lei desidera. Quando fu la dimane il dottorino arrivando con placido ritardo all'Istituto, trov? il Professore che andava su e gi? davanti all'ingresso. Balbettava, era curvo, aveva due lividi sotto gli occhi: le pupille erano lucide, il rossore del viso, malsano: balbettava, dico, convulsamente. -- Ma lei, scusi, -- disse il dottorino, -- mi pare alquanto agitato. -- S?, un po' agitato, -- disse Fulai sforzandosi di sorridere. -- Non mi meraviglia: ? un caso dei pi? frequenti. Noi abbiamo oggi in cura quarantacinque morsicati, e tutti da cani riconosciuti idrofobi, che vengono qui, allegri, indifferenti.... -- .... allegri, indifferenti? -- ripet? automaticamente il Professore. -- Ma certo! I pi? sono di campagna, gente che ha il bene di non pensare. Capita invece l'individuo che ci pensa, e sopravvengono allora i pi? strani fenomeni di autosuggestione. Timore del tutto infondato! Pensi; sopra tremila persone curate nel nostro Istituto, le statistiche non d?nno che due insuccessi, cio? una mortalit? di zero, zero sessantasei per cento. -- E se io fossi il terzo insuccesso? -- domand? Fulai, a cui solo il suo caso stava a cuore. -- Il suo caso? Benissimo! -- Ha visto? -- Adesso vediamo. Cos? vede anche lei. La donna paffuta, dalle braccia nude e dalla tonaca bianca, lavorava attorno ad un altro coniglio: prese dalla scansia e porse al dottore un piccolo vetro. Andarono di poi, il dottore e Fulai, di l? nel gabinetto. -- Ora vediamo, ora vediamo. Era spaventosamente calmo quel piccolo uomo. -- Ebbene? Ebbene? Ebbene? -- Come le dicevo ieri, niente; reperto negativo. Ma fu un attimo solo; per sua mala ventura gli salt? in mente di chiedere: -- Matematicamente? A questa domanda il volto del dottore si concentr?, un po' cupamente, con grande terrore di Fulai che lo spiava. Il dottorino, bench? in un'altra branca dell'umano sapere, era seguace dello stesso metodo che seguiva il signor professore Fulai nelle sue ricerche d'archivio: nulla affermava senza il documento. Add to tbrJar First Page Next Page Prev Page |
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