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Munafa ebook

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Read Ebook: Al di là: romanzo by Oriani Alfredo

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Ebook has 3035 lines and 112095 words, and 61 pages

-- Cos? che mi avete riconosciuta...

-- Al profumo, come i fiori.

Le mani caddero, e il giovane volgendosi si vide innanzi una donnina gracile ed aristocratica. Vestiva un abito di seta giallognolo a frange di un colore pi? carico, col corsetto attillato e la gonna dietro raccolta, scoprendo cos? le forme della persona pi? sottile ancora che svelta, colle spalle acute e i fianchi pochissimo sporgenti: difetto pi? grave per la soverchia lunghezza della vita. E il petto senza busto tradiva appena la presenza del sesso, ma quella sua povert? era cos? insolente e sembrava ricordare cos? un'opulenza perduta nelle dissipatezze dell'amore, che pi? gonfio sarebbe stato meno seducente. Il viso aveva un'eguale fisonomia: di un ovale affilato anche troppo, un po' sgualcito, il naso lungo, la bocca grande coi denti magnifici e una fossetta sul mento. I capelli di un biondo italiano, quindi n? dorato, n? setoso, n? lucido, semplicemente biondo, si rialzavano in una eleganza gran parte nascosta dal cappello calabrese, colla tesa da un canto curva come un piatto e all'altro costretta sul cucuzzolo da una fibbia d'acciaio, dalla quale sorgeva una lunga penna di uccello forestiero.

-- Mi guardate? gli rispose a una lunga occhiata.

-- Lo sapete pure: mi sono promesso il vostro ritratto.

-- Sono troppo bella, che non vi riuscite?

-- Allora sarebbe gi? fatto.

-- Gentile...

-- Perdono, contessa, ma spero che non pretenderete alla solita bellezza dei vecchi e degli scultori. Nulla ? pi? insipido di quella eterna regolarit? di forme, e nulla pi? facile. In arte, come nel resto, io sono un ribelle e non amo le donne che rassomigliano alle statue. ? la vostra bellezza che mi piace, perch? non risulta dalla plastica...

-- Che cosa scrivevate con tanta attenzione? lo interruppe accennandogli il taccuino caduto.

-- Nulla.

-- Vediamo.

-- Non capirete il carattere.

-- Impossibile, se comprendo il mio.

E rise.

Il giovane le porse il taccuino.

-- Sempre scettico?

-- Sempre.

-- Offritemi il braccio, se non vi rincresce, e camminiamo.

-- Bene! ella esclam?.

-- Che cosa?

Indi:

-- Sicch? rinunciate all'arte?

-- Sar? sincera: alcune pagine le saltai, molte mi annoiarono, certe mi divertirono. In quel romanzo si sentiva un convulso, una smania di malato: poi qua e l? sfuriate poetiche e ridicole, motti potenti e schifosi: sopratutto mi ripugnava l'affettazione del pessimismo.

-- Dunque?

-- Avanti! come scrivete: parmi che vi debba essere un certo gusto a fare un romanzo.

-- Forse: ma non a scriverlo. La felicit? nell'arte ? come l'amore nel matrimonio. A venti anni noi sogniamo una commedia, un romanzo come le ragazze un marito, ma queste se ne pentono appena accalappiatolo, e noi scritto il primo ci accorgiamo che il secondo sarebbe ancora pi? imperdonabile. Brutta malattia sognare l'immortalit? sentendosi continuamente mortale, moribondo e talvolta morto per giunta!

-- L'immortalit?? ecco un voto modesto...

-- Vi stupisce? eppure nulla di pi? comune. Non vi ? donna cos? onesta, la quale nel suo segreto non brami di essere agognata dall'uomo che l'avvicina per quanto brutto, non artista che bene o male scrivendo non sogni l'eternit?. Voltaire diceva: che se quella gente, la quale piangeva alle sue tragedie, gliele vedesse scrivere calmo e qualche volta annoiato sulla sua poltrona, le fischierebbe indispettita: se potessero conoscersi i sogni fatti sui libri che appaiono, si leggerebbe forse di pi?. D'altronde i romanzi sono la gran volgarit?.

-- Quelli che escono in Italia?

-- Oh! di questi non parliamo, ma gli altri tutti che ci vengono dall'estero, bench? infinitamente migliori, valgono ben poco. Il giardino dell'arte, frase officiale, si ? isterilito da un pezzo: i grandi vi colsero i fiori, gli altri le erbe odorose, e adesso non restano nemmeno le ortiche. Guardate, per parlare dei romanzi: tutti i generi sono esauriti, storico, intimo, di costumi, fantastico, religioso, sociale: tutte le passioni anatomizzate, disseccate che se ne potrebbe comporre un museo. Dai castelli del Medioevo ai palazzi del Risorgimento, dalle capanne delle pastorelle ai salotti delle cortigiane, tutto fu rivelato e discusso: un giorno corsari misteriosi, l'altro galeotti pentiti: ieri si voleva guarire la societ?, oggi la famiglia. Si ? cominciato dalle donne di vita perduta, poi si ? venuto a quelle di vita facile -- prima ? toccata alla... mi sfugge la parola, adesso si esorcizza l'adulterio: i mariti applaudono bench? un po' tardi, le signore...

-- Le signore?...

-- Le signore si annoiano e il mondo seguita innanzi. Scrivere per scrivere ? fatica; per moralizzare, oltre la noia che si d?, vi ? quella che si prova, e non ? poca. Davvero non so come si possano leggere romanzi che si rassomigliano tutti come i racconti dei cacciatori: scappa un uccello; sparo, o casca morto o tira dritto. Due si amano -- o arenano nelle secche della virt?, o affogano, direbbe un morale appendicista, nella gora della sensualit?. Convenitene, contessa: ? noioso.

-- Oh! e sbadigli? leggermente.

-- E poi sempre quell'uomo e quella donna.

-- Che cosa ci vorreste? Per fare all'amore come per ballare bisogna ben essere in due.

-- Ma che necessit? di un uomo e di una donna? Se si balla, siamo al solito uomo stecchito dentro l'abito nero, egli stesso quasi inamidato quanto i solini che gli corazzano il collo, e alla solita donna che perde gli abiti a mezzo la vita, ambedue esemplarmente composti: se si fa all'amore, eccoci ai soliti mustacchi neri che si specchiano negli occhi azzurri.

-- Mettete dunque due uomini.

-- Allora due donne.

-- Me lo consigliate sul serio?

-- Non vi comprendo.

-- Pur troppo non ? la prima volta. E il giovane le strinse il braccio guardandola fisamente.

-- Spiegatevi meglio: aiutatemi a fare che sia l'ultima.

-- Subito: all'amante sostituisco una amante.

-- Il marito ? in salvo.

-- Davvero!

-- Che! non mi arrendo gi? per una salva di moschetteria; anche i sovrani si salutano cos?. Poi il grido: All'immoralit?! ? un grido di guerra, e io non lo fuggo.

-- Sarete solo.

-- Ottimista!... Potrebbe anche darsi, ma coloro che mi fischieranno alla ribalta verranno a stringermi la mano fra le quinte, e se non verranno, tanto meglio! Del resto, il mio vero pubblico, il solo competente, questa volta sarebbero le signore belle, poetiche, sibaritiche come voi, e sono troppo signore per ammutinarsi colla virtuosa plebaglia della platea.

-- Ma dunque non sar? un amore puro?...

Il giovane sorrise.

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