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Anna si alz? maestosamente ed irritata, quasi l'avesse fatta balzare una molla di acciajo, e guardando Mazzarino con la dignit? e l'alterezza che tanto la rendevano possente in giovent?, ella gli disse:
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La regina cerc? una cosa sacra su cui potesse giurare, e tolto da un armadio nascosto dal parato un cassettino di legno di rosa intarsiato d'argento, e posatolo sull'altare, seguit?:
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La regina si lev? di collo una piccola chiave e glie la porse.
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Mazzarino, stupefatto, prese la chiave ed apr? il cassetto, in cui non trov? se non un coltello guastato dalla ruggine e due lettere, una delle quali macchiata di sangue.
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Non ostante il permesso datogli, Mazzarino, per un sentimento naturale, invece di scorrere i due fogli, pigli? il coltello che Buckingham moribondo si era tolto dalla ferita ed aveva mandato alla regina per mezzo di Laporte. La lama era guastata, essendo il sangue diventato ruggine. Dopo un momento di esame, durante il quale Anna era diventata bianca in viso quanto la tela che ricuopriva l'altare su cui essa appoggiavasi, ei lo rimise nel bauletto con un fremito involontario.
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Il ministro soggiogato da tanta energia obbed? quasi macchinalmente, e lesse le due lettere. Con una, la regina richiedeva indietro gli astucci a Buckingham: quella che portata da d'Artagnan era giunta in tempo; con l'altra essa lo preveniva che sarebbe assassinato: questa consegnata al duca da Laporte era arrivata troppo tardi.
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La regina, presentando la bella mano al ministro, gli mostrava una pietra superba che le scintillava in dito.
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Pass? sul labbro alla sovrana un sorriso di espressione impossibile a definirsi.
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Mazzarino s'inchin?.
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Il ministro prese la destra della regina, la baci? con galanteria, e se ne and?.
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