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Munafa ebook

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Read Ebook: Peter Parley's Annual 1855: A Christmas and New Year's Present for Young People by Martin William Editor

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Ebook has 568 lines and 61455 words, and 12 pages

BATTAGLIA DI BENEVENTO

SCRITTA

Edizione nuovamente rivista e corretta dall'Autore

....... Io son Manfredi Nepote di Gostanza imperatrice

DANTE

FIRENZE

FELICE LE MONNIER

L'Editore intende valersi dei diritti accordati dalle Leggi sulla Propriet? letteraria.

F. LE MONNIER.

AL BENEVOLO LETTORE.

E tanto pi? duolmene, in quanto che a veruno poteva per avventura riuscire quanto a me di palesare al mondo il cuore ch'Egli ebbe, e certo poi a nessuno pi? che a me ne correva obbligo religiosissimo. Talora vagando insieme con Lui pei silenzi della notte nelle sue sale solitarie, a parte a parte mi apriva gli affanni che contristarono la sua infanzia, e le angoscie pungenti che gli derivarono dalla infermit? miserabile di cui pure la Natura non lo aveva percosso.... e spettacolo veramente portentoso era e lacrimevole a un punto contemplare come tanta copia di amaritudine non fosse bastata a corrompere le acque dolcissime della sua esistenza, n? il rigido alito della tristezza a spegnere la sua fede;--le lotte, le cadute, il rilevarsi pi? gagliardo, e il proponimento osservato fino al termine della vita di adottare per figliuolo il Popolo intero, dacch? le gioie di marito e di padre Ei si vietava; contemplare insomma quello affannarsi indefesso a mescere intera la sua grande anima nell'anima del Popolo, onde ei se ne avvantaggiasse. E se ne avvantagger?, per? che il Popolo abbia viscere di gratitudine, e se mai avvenga che traviato o corrotto da consigli pessimi prorompa in offese a danno dei suoi benefattori, presto si pente, e piange, e adora mutate in oggetto di culto le vittime del suo furore:--altri non si pente mai, n? piange.

La morte, che immatura colp? quel caro capo, se non prodotta, fu per lo meno assai accelerata dalla sventura sopraggiuntagli per cagione mia, e fu questa. Apprendendo quel gentile con inestimabile fastidio, come gli Accusatori miei si fossero prevalsi a danno mio di certe sue lettere a me dirette nella festosa giocondit? del suo spirito, non mise tempo fra mezzo a scendere gi? dal Castello della Cavinana dov'erasi ridotto a circondarsi di ombre e di memorie, per cercare fra le sue carte le lettere che io con gravit? di consiglio gli era venuto rispondendo, e quante gliene capitarono a mano tante me ne mand?: compito l'ufficio, nel tornarsene alla stanza del Castello infelice, i cavalli aombrando su di una erta diruparono con la carrozza a precipizio dentro un burrone: comecch? Ei restasse semivivo sul colpo, pure si rilev?, porgendogli anche cotesto infortunio argomento per manifestare lo amore suo verso il Popolo, il quale con ogni maniera di pietoso aiuto lo sovvenne; ma da quel giorno in poi Egli non ebbe pi? bene, e conobbe soprastargli il fato supremo, n? punto gliene dolse, anzi desider? essere morto quattro anni avanti.... E adesso siamo pochi, chi per un verso, chi per un altro, che come Lui non desideriamo; e dei superstiti, beati quelli cui verr? concesso morire senza rimorso, e senza vergogna....

L'antivigilia della sua morte, rinvenuto da lungo svenimento, quel gentile spirito ricord? di me, e commise al Medico, che in nome di Lui mi scrivesse, e mi offerisse quelle consolazioni le quali tornano grate sempre, da chiunque si muovano; se poi da amico, gratissime. Ricevuta appena la lettera, non mi trattenni un momento per rispondere come la stupenda cortesia dell'atto persuadeva... e non pertanto, ahim?! egli era tardi, imperciocch? io scrivessi ad un cadavere....

Amareggiato nella mente quando i casi parevano dargli torto, Egli si sent? ferito nel cuore allorch? tornarono a dargli ragione; per? non pose gi? sul pavimento l'animo invitto, e, richiamate le ispirazioni antiche, di? opera a tale impresa che gli uomini vedranno maravigliando, conciossiach? vivano, ma rari, intelletti nel mondo, che non conoscono tramonto; e Niccolini ? tra questi.

Non senza supremo consiglio la Provvidenza ordin?, che in questi luoghi vivesse Vittorio Alfieri, ed ora viva Giovambatista Niccolini, ponendo in certa guisa pi? gagliardi i puntelli l? dove ? minacciata la mina maggiore; e se costoro non erano, chi sa fin dove il Popolo nostro si sarebbe sprofondato nell'abiezione, che il tempo vile appella civilt?!

Dura pertanto questa Dedica, e la ragione della Dedica; e con essa dura il rammarico di avere presentato cos? povera offerta al genio tutelare della dignit? toscana.

Consiglio non solamente buono, ma caritatevole altres? io per me non dubito dichiarare quello, che indusse la onoranda Signora a comporre l'ultimo Libro intorno ai costumi delle donne; avvegnadio far pressa che leggi mutinsi e stato, ? nulla, se prima il costume non mutisi; e grande cosa paia questa, che mentre tutti si affannano a tutto mutare per di fuori, nessuno attenda a mutar niente in s? stesso; e pure bisogna o cominciare di qui, o rassegnarci a restar come stiamo.

Per?, quantunque appaiano degnissimi di lode i meriti letterarii della illustre donna, io mi trovai disposto a farle onore non tanto per questi, quanto assai pi? per le doti morali, che la rendono spettabile: di vero in Lei conobbi strette con fraterno abbracciamento la piet? profonda pei parenti, la indole buona con tutti, voglie pronte a soccorrere i travagliati dalla fortuna, e sensi virili, e amor di Patria antico.

?mmi confessarlo amaro, tuttavia non negher? essere rimasta per alcun tempo offuscata l'amicizia che mi stringeva con la onorevole famiglia Bartolomei; la mutua stima non gi?, e di questo io mi ebbi nobilissime prove, fra le quali ricorder? perpetuamente con animo commosso quella di tutelare con paterna cura il sangue mio in tempi calamitosi, e nell'ospizio cortese con tanto solenne diligenza custodirlo, che, se fosse stato proprio, eguale avrebbe potuto essere, difficilmente maggiore. Narra Plutarco nella vita di Demostene, come trovandosi questo oratore costretto ad esulare di Patria, arrivato che fu non molte miglia discosto dalla citt?, sentisse alcuni cittadini dei suoi avversarii, che lo inseguivano, dai quali egli s'ingegnava a tutta possa cansarsi; ma essi il chiamarono, e profferendogli i sussidii che seco loro portavano, lo confortarono a starsi di buono animo, e a sopportare pazientemente la presente disavventura. Per la qual cosa Demostene si mise a piangere: <> egli disse <> Onde io, che sento la fortuna apparecchiarsi a darmi colpo uguale, nel presagio mi attristo, e vado meco stesso ripetendo le parole di Demostene. Una gente crudele ha preso a versare vituperio su la mia terra, e a torto. Dio la perdoni! Per ora a me non si addice pronunziare che una sola sentenza, ed ? questa, che se vivo non potr?, morto almeno mi fie grato trovarvi la pace che desidero. Ordinariamente cessano gli odii sopra la sacra soglia della morte, e spesso convertonsi in fervidi amori ed in cocenti rimpianti: che anche di me abbia a succedere questo io spero, ed in tale speranza mi acquieto.

? Umor nero.

Rispetto alle condizioni dei tempi, la esperienza dimostra unicamente vero il consiglio che dava Focione al suo giovane amico: <> Ma la esperienza, anche per coloro a cui frutta, ? pianta tarda. Rispetto al Byron poi, giova rammentare che n? sconforti, n? dubbii, lo trattennero di dare vita e sostanze per la causa di Cristo e della Libert?.

<<...... oh! ben provvide il cielo, Che uom per delitti mai lieto non sia.>>

Tuttavolta di leggieri confesso, che il modo col quale apparisce dettato il Libro, toglie non poco alla efficacia del fine proposto.

Vivi felice.

LA BATTAGLIA DI BENEVENTO.

CAPITOLO PRIMO.

FURORE.

? mai vissuta creatura umana, che sollevando le pupille al cielo d'Italia abbia negato esser questo il pi? puro sereno che mai rallegrasse il sorriso di Dio?--? mai vissuta creatura umana, che sollevando le pupille al cielo d'Italia allorch? il figlio primogenito della Natura lo veste della pompa dei suoi raggi non abbia sentito suscitarsi la mente pei grandi che non sono pi?, di cui il nome ? rimasto nell'anima come armonia di arpa che cess? di esser tocca?--Quali braccia non si prostesero a quell'astro di vita, mentre abbandonando alla notte il dominio del cielo, dai confini dell'oceano lo saluta con gli ultimi raggi, e non implorarono che rimanesse nella sua celeste dimora?--Ma s'egli part? con la sera torn? col mattino, e vide i secoli dileguarsi nella eternit?, le generazioni incalzarsi nella tomba, e la vicenda infinita delle virt? e dei delitti. Breve fu la sua luce sopra l'onore d'Italia; lunga sul dolore, e su l'onta. Ahim?! io non avrei creduto giammai che i popoli potessero morire della morte degl'individui.--E su quale occhio non ispunta la lacrima, allorch? la mesta luco della luna e delle stelle sogguarda dall'alto i campi silenziosi della terra? Voce di celeste armonia suona dal rotearsi delle stelle pel cielo, voce di sempiterno canto: e quantunque per troppa distanza non percuota l'orecchio del figlio della terra, pure gl'ispira un senso secreto, una invincibile piet?, che destandogli nell'anima le rimembranze tristamente soavi lo sforza al pianto.? Bello sei, o cielo d'Italia, sia che la notte od il giorno ti allegri, e veramente opera divina. Quando la Italia sedeva regina del mondo, tu l'eri convenevole padiglione; ma ora..... i valorosi sono morti, i monumenti dispersi, la fama stessa dileguata..... e perch?, o cielo, a tua posta non muti?--Il manto funerale della bellezza non ? oscuro; la gente lo sceglie di lieto colore, l'orna co' fiori della gioia, e tenta ingannarsi sopra una vita che non ? pi?: onde i sospiri, e gli addii, che le si fanno al suo discendere nella fossa, non sono come a persona morta, ma come a tale che deve lungo tempo starsi lontana da noi. L'eterna sapienza che governa il creato concesse questo bel cielo alla Italia, onde le fosse splendido testimonio nei suoi giorni di gloria, e conforto in quelli pi? lunghi della sventura. Egli solo ? rimasto, perch? l'ira degli uomini non ce lo ha potuto rapire....

? Questa ? opinione di Pitagora

Per cui sono quei frutti? La terra non cura saperlo: ella li presenta liberale a chiunque stende la mano per raccoglierli. Una spada di fuoco fu posta a guardia dell'Eden, e i padri peccatori ed i figli innocenti ne perderono la speranza della vista.... Se in voi non rugge ardimento di battaglia.... maledetto colui che mander? il gemito della vilt?.... abbiatevi almeno quello che pu? avere di grande il vituperio.... soffrite muti.

Io racconto una storia di delitti, delitti atroci e crudeli, quali uomini scellerati, che hanno in odio il Creatore e la creatura, possono commettere: quali appena si stimerebbe che vi fosse orecchio da intenderli, non che anima da divisarli, e braccio da eseguirli. N? alcuno mi accusi ch'io mi proponga atterrire anzich? ammaestrare la gente. Lieve cosa ? il detto, ma la parola della sapienza non vola sovente dal labbro degli uomini. Mediti prima chi tale avvisa accusarmi su le vicende dei secoli; mediti sopra il cuore degli uomini, e veda la storia dei generosi esser fatta pei generosi. Di niun sorriso va lieto l'aspetto della virt?; suo solo compenso la gloria:--altissimo e primo veramente tra i conforti concessi alla decaduta schiatta di Adamo! ma altissimo e primo pei cuori gentili che sanno amarla, vivere per essa, e per essa morire. Laddove il vizio abbia inaridito le menti, e le anime languiscano appassite dalla costumanza del male, che sono essi mai i fantasmi della gloria? Nomi di scherno, soggetti di riso. Pi? veemente forza si vuole che non ? la voce della virt?. Lo aspetto delle rovine del misfatto pu? commuovere quegli spiriti, o nessuna altra cosa lo pu?. La sola voce tremenda dell'Arcangelo spezza le lapide, e suscita i trapassati dal letargo della morte....

? l'ultimo grado del crepuscolo; un raggio mestissimo si diffonde lungo i lidi fiorenti di Napoli. Le vette dei monti Tifata, Vesuvio, e degli Appennini che lo ricingono da un lato, ardono di luce vermiglia, che a mano a mano degradando nelle montagne pi? lontane si smarrisce nel buio della notte sorvegnente, come il tempo si confonde nella eternit?. Soave spira il venticello della sera, che ora sommuove a fior di ala la marina, ora lambisce l'alito odoroso del melarancio, dell'alo?, e di ogni pi? doviziosa pianta dell'orientale vegetazione, che allegra le coste di Posilipo e di Mergellina, e quasi per vaghezza ne circonda il passeggero, e lo sospinge al cielo come un tributo che offre la terra al suo Creatore. Dolce suona il canto della sera col quale il vassallo si annunzia da lontano alla sua famiglia. Dolce s'inalza l'inno del saluto che il pescatore volge alla luna sorgente dai monti opposti, mentre co' remi percuote a misura le onde del golfo di Napoli. Bella ? la tua terra, o infelice contrada, bella quanto il paradiso terrestre nei primi giorni della creazione!

Ma sotto una volta del castello capuano, splendida dimora del Re Manfredi, che mena ai giardini reali, un giovane insensibile a tanta magnificenza della Natura traccia sopra la sabbia disordinati segni con la punta della spada. Bello e maestoso si presenta allo aspetto: i biondissimi capelli divisi in mezzo alla fronte gli pendono gi? per le spalle; il volto per ogni parte leggiadro; ma i suoi grandi occhi azzurri spesso si avvolgono ferocemente sotto le ciglia abbassate, spesso si fissano immobili, e in diversa direzione, per la intensit? del pensiero, come se osservassero alcuna cosa al di l? di questo mondo. Sopra la sua fronte sta un segno che non vide mai la fronte della giovinezza. Qual cosa pu? avere impresso questo marchio inamabile degli anni su la testa di colui che ne vide trascorrere venti soltanto? L'amarezza dell'anima numera gli anni nel volto del travagliato, e quel segno sta sopra il suo capo come la corona del dolore.

Sciagurato! Non carezza materna acquiet? mai il suo pianto; non bacio di padre lo rallegr? nei giorni della infanzia; egli non conobbe padre, n? madre. Sta nella vita come pianta nel deserto.--Ricerca la sua memoria, e trova in quella la solitudine dell'intelletto: solo lontano lontano alcune rimembranze di sangue.... ma confuse, ma oscure per modo, che invano si sforza richiamarle pi? specialmente al pensiero. La sua anima arde quanto il sole sotto il quale egli nacque; la sua nascita lo affanna: un senso segreto di grandezza lo travaglia; anela una cosa che neppure egli conosce; vorrebbe con uno sguardo penetrare nei misteri della creazione, vorrebbe con un moto dominare i popoli della terra, vorrebbe essere un Dio con gli attributi dell'uomo, o un uomo con la scienza e la folgore di Dio. Ma l'alta fantasia, considerando il suo misero stato, sviene nello ardore della immagine; il suo cuore allora geme straziato dall'angoscia, sente tutto il tormento del delirio dell'ambizione. Forse questo fuoco avrebbe da gran tempo consumato la sorgente della vita, dove una forma di celesti sembianze non gli sorgesse nell'anima, e ne acquietasse alcuna volta le tempeste. Certo, quello ? un amore disperato; e ben degno di lui. Il solo pensiero, se gli uomini potessero conoscere il pensiero, sarebbe punito. Uno scudiero osa sollevare lo sguardo alla figlia de' Re? Quali sono le sue speranze? Confida che la vergine del sangue svevo piegher? il cuore fino a lui? Conosce i pericoli, pensa ai tormenti che sono per occorrergli? Egli ama, e disperatamente ama.

Federigo II volle rendere pi? lieto il castello, allorch?, condusse, a Napoli Niccola Pisano, il pi? grande artefice del suo secolo, e gli commise la cura di adornarlo. Ma il genio dell'architetto pieg? suo malgrado alla vista dello edifizio che migliorava, e i suoi trovati non fecero che aumentarne l'orrore.--Cos? l'armonico Trovatore se nel silenzio della notte si avvisa cantare la canzone giocosa, gli sfuggono suo malgrado mestissime note, e finisce con la ballata del dolore.

La luna, che tutta lieta di trascorrere i cieli, non cura se in terra sia maladetto o benedetto il suo raggio, e lo diffonde sul volto dell'amante che accelera col desio l'ora del colloquio di amore, e sul volto del sicario che si slancia dalla tenebra, stende il colpo, e ritorna nella tenebra, manda la sua luce sul castello capuano. Le parti illuminate di questo edifizio sembrano anche pi? grandi pel contrasto delle ombre in cui le altre parti sono sepolte. Alcuni torrioni paiono non aver fondamento sulla terra, e starsi cos?of men), frequently changing his tone and accent. 'Who are you?' 'Whence do you come?' 'Where are you going?' were questions put to us, and if we had the misfortune to belong to any place near the haunts of the brigands, or had happened to know the person of any of them, we should have been inevitably assassinated. In fact, a poor postillion was so served only three months before by these very identical brigands, because he happened to be acquainted with one of them.

"They inquired of us whether we were Englishmen, or Americans, for if we had been the former, we should have been completely stripped. The Spanish lower order of people imagine that the clothes of the English and Americans are stitched with gold thread. The lady with the lap-dog, and her maid, unwittingly said they were English, and I, scorning to tell a lie, even in such a case, said that I was from Middlesex, which the chief brigand, whose geography was something like that of the pope, seemed to think an outlandish place, somewhere in the extreme corner of the earth. All these necessary preliminaries being gone through, the picturesque gentlemen began plundering the coach, throwing down and breaking, or ripping open with their long knives, all the boxes, trunks, bags, and packages. Knowing that they could not get at mine without a great deal of trouble, I looked up and told them that I would open my trunk and give them all the money it contained, if they would unbind my hands, for they had drawn the cord so tight that I was in great pain. They consented, and brought my trunk to me. The money they found in it did not satisfy them. They left me in the hands of one of their band, a young man not more than twenty years of age, who continued to search my trunk, while an older and fiercer brigand watched my looks with his carbine levelled at me. The young man, although he made use of the coarsest oaths and other expressions, which beautifully illustrates the fact, that every variety of human speech can be adapted to blaspheme the "good God who made us," was not so savage as the rest, and this was evidently his first expedition. He carried neither carbine nor sword, and the only weapon he had was a Catalonian knife stuck in his belt. Everything he saw in my trunk caused him surprise and wonder. He asked me to tell him the age of each. On finding some rosaries, he exclaimed--'Ah, you are a priest!' I told him no, but had bought the rosaries at a fair at Madrid as curiosities. He, however, with great devotion kissed the crosses suspended to them with other emblems, but finding they were of silver, he broke the stones, letting them all fall to the ground. He carefully picked them up, and again kissed each bead and emblem, but at the same time renewed his oaths at his awkwardness. He secured these, and everything else he thought valuable, between his shirt and his skin, but my clothes and linen he put into a large sack, which appeared to be the common receptacle. I had also some small knives and daggers. He asked what I did with them. I told him they had been sold to me as having been worn by the Manolas of Spain under their garters. At this he laughed, and throwing two of them to the ground to me, he put the rest into his private magazine.

"I hoped to make something of my grand brigand, but while I was talking to him the captain came up suddenly, and struck me with violence on the back of the neck with the butt-end of his carbine, saying, in a furious tone, 'You are looking in his face that you might be able to recognise him!' He then seized me by the right arm, while another took my left, and they again bound them behind my back. In my bad Spanish, I assured them I was a foreigner from the remote county of Middlesex; but they would not have cared had I been Joseph Hume himself, and threw me down like a sheep tied fast together ready for the slaughter, upon the body of the Hollander, who roared out loudly, and shook most convulsively all over, imploring the brigands not to kill him, for that he had several bills to take up on the 10th proximo at Amsterdam; beside which he had a wife, six children, and two sisters-in-law dependent upon him for support, and an aged mother and two children of a deceased brother. One of the brigands laughed at hearing all this, although he could not understand it in High-Dutch; but I, who knew a little of the language, ventured to translate it for him, which made the chief brigand laugh ten times more. Taking one of the crucifixes found on me he held it before his eyes, and told him to be at once a Catholic, and he would spare his life. 'Kiss the cross,' he said 'or I will cut your throat!' This was a plain and simple proposition, and the method of its solution freely given. However, much to the honour and glory of the Dutchman, he resolutely refused to do any such thing, and told the brigand that 'he might kill him if he liked, and that God would take care of all those dependent upon him;' and when the cross was again presented to his lips, the burly Dutchman turned himself right over on his side, and the ground on which he lay being upon a slight declivity, he began to roll, and his descent being accelerated as he moved downwards, he in a few seconds obtained such a velocity, as to roll down the incline with a rapidity most wonderful--the brigands pausing in their work at so strange a sight, and laughing immoderately.

"The next work of our friends was upon the French opera-dancer, and the old lady and her female companion, who had all been passed at the first movement, and who lay groaning, weeping, sobbing, and rolling about in the utmost trepidation. The dancing lady had fainted two or three times, and finding no one to attend upon her, had come to again of her own accord, till at last, upon one of the brigands approaching her, she went off in apparently a dead swoon. But these kind of things were nothing in the eyes of the bravos, who proceeded to strip her of her outward silk, and to rifle her of all her secret treasures, which had been stowed away in various parts of her inner dress. These consisted of various sums of money, stitched amid wadding and padding, trinkets, love-tokens, charms, bank-notes, &c.; but the brigands were particularly amazed when, upon turning madam over, they foundvevo ribolle superbo: ma se orgoglio facesse lignaggio, io pure mi sentirei sangue di Federigo.--E quando ella inchinandosi dalla sua altezza m'interrogasse: chi sei?--Chi sono?--Uno ignoto a me stesso, e ad altrui; un respinto per la colpa materna dal seno dello stesso genitore, un monumento vivente del peccato, una onta a me, una vergogna ai miei. O chiunque voi siate che mi donaste una vita che non avrei accettata giammai, dove si potesse rifiutare di nascere, grandi devono essere stati i vostri peccati, perch? atroce ? la pena che ne porto!>>

Cos? parlava il travagliato, alternando la vicenda del dolore e della gioia, allorch? la natura lo sovvenne con la stanchezza, e il bisogno del riposo lo costrinse a sedersi. Le sue labbra presero ad articolare le note di una mesta ballata, e la mente seguace dell'armonia si delizi? nei concenti divini, nati e custoditi sotto il cielo d'Italia.--All'anima confortata si affacci? quindi il suono delle imprese guerresche: egli lo cominciava leggero leggero: a mano a mano cresceva; finalmente si sollev? al punto, in che si ode quando il nemico si riversa sull'inimico. Allora trascorse nei giorni della gloria, sent? l'alito della fama, sorse, tolse la spada, e nobilmente avvolto nel mantello cammin? nell'orgoglio della mente sollevata fino al pensiero dell'Onnipotente Distruggitore.

CAPITOLO SECONDO

AMORE.

Perch? una tomba prodigio di marmi peregrini e dell'arte copre le ceneri di tale, che non si conosce essere stato vivo, tranne pel monumento della sua morte?--Perch? forme celesti, dilicati contorni, leggerezza di leggiadrissimo corpo, vestono l'anima della femmina? Perch? ci dierono un cuore che balza a quelle sembianze, una fibra che si raccapriccia a questo bellissimo spettacolo della creazione? Nessuno animale ha potuto contribuire a formare il corpo della femmina. I colori dell'uccello di paradiso, della farfalla di Casimira, non possono paragonarsi ai divini che imporporano le guancie della bellezza. La gazzella non ha l'occhio della donna: le pietre preziose non brillano di quella luce; e i poeti, per assomigliarli a qualche cosa di convenevole, hanno dovuto ricorrere al firmamento. Ma nessun rettile, quantunque schifoso, fu eccettuato dal somministrare parte nella composizione dell'anima che agita i moti delle sue membra; nessuno, meno lo scorpione, che circondato dal fuoco volge in s? stesso il dardo velenoso, e generosamente si uccide. Tu sei bella, o creatura, ma la tua bellezza porta una impronta tenebrosa; tu nasci figlia di un sublime pensiero, ma come Lucifero decadesti; i tuoi raggi come quelli del sole che tramonta feriscono, non consolano la vista; la tua bellezza ? il nostro tormento. Ma andiamo affannosi in traccia di quella innocenza che Eva lasciava nell'Eden, e questo ? il pi? fiero travaglio del cuor nostro. Ma il tuo cuore ugualmente fu condannato a spezzarsi per la nostra incostanza. Forse tu dovresti essere maladetta, perch? la prima a peccare; ma il serpente abita nelle tue fibre dilicate: la curiosit? genera la sapienza, in te partoriva la colpa.--Tu schiudesti la via dei delitti, noi vi ti abbiamo superato.... Oh, figli della polvere, non vi maladite, ma abbiate misericordia tra voi!

Nelle sale del castello capuano vive una creatura divina nelle forme, divina nell'anima. Ella teneva la faccia adagiata sopra un origliere, e gli sguardi dimessi: una bellezza maestosa compariva per tutto il suo aspetto. Molte damigelle le stavano attorno, e tacite tacite facevano voto che sollevasse gli sguardi, i quali, sollevati, non potevano sostenere; perch? siffatta luce ne usciva, che svelava un'anima, la quale non si sarebbe mai creduto avessero potuto reggere quelle sue membra dilicate. Ella era leggiadra quanto la madre degli uomini, che il divino Ghiberti effigiava sorgente dalla carne di Adamo, e sorretta dagli Angioli a riporre in pegno di amore la sua mano nella mano di Dio. Certo ella non pareva figlia di nozze mortali: forse i connubii dei figli di Dio, allorch? sentirono amore per le belle figlio di Caino, l'avrebbero potuta generare, ma lo spirito dell'Eterno non benedisse quei maritaggi, perch? esse nacquero nel peccato, onde ne vennero i Giganti e Nembrod il feroce cacciatore al cospetto di Dio.

Invano cercheremmo voci nelle favelle della terra che valessero a ritrarre quella immagine di belt?: e sarebbe pi? facile suscitare la luce dalle tenebre, e dare anima ai figli d'Italia......

Dopo lungo tempo si lev? dal suo seggio, e si fece verso il balcone: era il suo passo leggero, come vento che folleggi tra le rose, o come incenso che s'innalzi alla Divinit?: l'onda delle vesti ventilando spargeva odorosa fragranza: non mesta, n? lieta; ma nella calma solenne della considerazione, allorch? il lampo del pensiero balena su gli avvenimenti dei secoli, allorch? l'orecchio del divino intelletto intende l'arcana armonia del creato, e il suo occhio finge nel cielo i figli della sublime immaginazione.

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