Read Ebook: Candaule by Sacchetti Roberto
Font size: Background color: Text color: Add to tbrJar First Page Next Page Prev PageEbook has 2685 lines and 53381 words, and 54 pages-- Fiasco, fiasco! urlarono, viva la Nunziata! Il barone fe' uno sforzo per farsi sentire in mezzo al laido baccano. -- Silenzio, url? Jomelli, lasciatelo dire, sentiamo, accettate? Di Ruoppolo si lasci? cadere sopra una sedia borbottando: -- Eh diavolo! accetto!... Allora si fe' innanzi un nuovo interlocutore; un giovane di aspetto buono, che nessuno conosceva, ch'era stato condotto da qualcuno gi? uscito, che aveva giocato, perso e pagato una somma ragguardevole, e s'era poi, durante la ridicola scena, tenuto in disparte. Egli entr? in mezzo e disse: -- Suvvia signori, qui si oltraggia una donna. Queste semplici parole pronunciate con un sensibilissimo accento calabrese, e con una grande dignit?, smorzarono ad un tratto l'ignobile ilarit? chiassona della brigata. Il giovane guardandosi attorno, in mezzo a un silenzio profondo, prosegu?: -- C'? bisogno che io vi dimostri a voi che sembrate gente per bene che una siffatta scommessa ? indecorosa non meno per chi la fa che per chi l'accetta? e poi.... Egli indic? con un'occhiata espressiva lo stato del barone, e soggiunse: -- Vi pare? Il Jomelli si morse il labbro, e pallido pallido, disse: -- E se non mi paresse? -- Me ne rincrescerebbe... per voi. -- ? un'impertinenza, grid? il piccolo Campoluongo alle spalle dello sconosciuto che non si volt? neppure. -- In ogni caso, disse Jomelli, sarei curioso di sapere a chi dovrei rendere conto delle mie opinioni. -- Anch'io, url? furente il Campoluongo. -- E anch'io, aggiunse Carminati. -- Abbiate pazienza, disse Jomelli rivolto ai compagni, abbiate pazienza, il signore parla con me. Il giovine trasse la propria carta di visita, la porse al marchese. -- Sta bene, disse questi ricambiandola con la propria, con gesto sicuro ma senz'ombra d'insolenza, sta bene, a domani. -- Ai vostri comandi. E s'inchinarono. Il marchese usc? e gli altri lo seguirono, ultimo il Campoluongo, il quale inviperito fe' un grande sciup?o di occhiate fulminee all'indirizzo dello sconosciuto. Questi passeggi? su e gi? per la sala respirando a pieni polmoni come uno che, con una buona sfogata, si ? levato un gran peso dal cuore. Il barone era rimasto intontito nell'angolo presso il divano; la brigata l'aveva dimenticato. Il giovane venne a porsegli davanti. -- Ebbene scommettiamo, mormor? il barone, poi si guard? intorno stupito di veder la sala vuota. -- Andiamo? disse lo sconosciuto. Il barone s'alz?. Ed uscirono. Erano gli ultimi. Il biscazziere che spegneva i lumi li accompagn? per chiudere. Sulla soglia trattenne il giovane e gli disse sottovoce misteriosamente: Era tardi; o meglio, per tempo -- le tre e mezzo del mattino. Nella strada non si trovava pi? una carrozzella. Il barone s'era avviato. Camminava barellando a zig-zag -- ma senza fermarsi, come uno che ha l'abitudine di rincasare ogni mattina senza darsi pensiero della strada. Per? il giovine non ebbe il coraggio di lasciar andar cos? un uomo cui lo legava una grande obbligazione; stette un qualche minuto perplesso, poi affrett? il passo, raggiunse il barone, pass? il proprio braccio sotto quello di lui. Quegli lo lasci? fare. Proseguirono cos? qualche tempo in silenzio. Ad un tratto il barone si ferm? e fece per voltarsi indietro. -- Dove andate? gli chiese il giovane. -- Ma a quest'ora ? chiuso. -- ? chiuso? Allora soltanto si accorse del compagno: lo squadr? con diffidenza. -- Perch? mi avete fatto uscire? -- Non v'era pi? nessuno. -- Ah! non v'era pi? nessuno.... Riflett? un altro po'. -- E la scommessa? disse poi, cercando di raccappezzarsi. -- Non ve ne date fastidio.... -- Come? -- Non siete punto compromesso, non abbiate paura. -- Vi ripeto che non c'? pi? nessuno. Add to tbrJar First Page Next Page Prev Page |
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