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Munafa ebook

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Read Ebook: Rogo d'amore by Neera

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Ebook has 965 lines and 41283 words, and 20 pages

ROGO D'AMORE

ROMANZO

DI NEERA

PROPRIET? LETTERARIA.

I diritti di riproduzione e di traduzione sono riservati per tutti i paesi, compresi la Svezia, la Norvegia e l'Olanda.

Copyright by Fratelli Treves, 1914.

Milano. -- Tip. Fratelli Treves.

ROGO D'AMORE

Le ultime note del duetto di Tristano e Isotta, sollevate da una esecuzione delicata e intelligente a tutte le vertigini del sogno, si rifrangevano nel loro molle abbandono di petali e di perle sulle pareti della sala patrizia che tante note aveva gi? raccolte e tanti sogni in sue secolari vicende. Le lampadine elettriche dalla v?lta del soffitto istoriato versavano attraverso calici di fiori una luce discreta sulla bellezza delle donne; e queste nel fascino della musica d'amore palpitavano lievemente, ricordando o sperando. Un sottile rivo di linfa inturgidiva le gole nude tra i merletti; sguardi carichi di languore si abbandonavano alla morbidezza del desiderio, appena velati dalle palpebre, in un cadere pudico e lento di cortina.

-- I sentimenti elementari sono pur sempre il grande trionfo della musica.

Cos? disse un signore alto, dai capelli grigi ben pettinati, giovanilmente snello ancora nella aggiustatezza dell'abito nero ornato all'occhiello da una gardenia, al suo vicino pi? giovane e pi? piccolo la cui testa bruna impomatata e lucida arieggiava una noce di cocco posata su un trespolo.

-- Principalmente l'amore, -- rispose l'altro con voce gutturale accompagnando le parole a un movimento inavvertito delle spalle strette e spioventi che gli faceva risalire la giubba sul collo nella goffaggine di una linea ereditaria che i migliori sarti non riescivano a vincere.

-- Gi?! l'amore, e dell'amore le due espressioni fondamentali: ebbrezza e spasimo. ? interessante seguirne l'altalena sul volto delle signore. La grossa marchesa col suo mezzo secolo di esperienza ? la pi? commossa. Non vorrei trovarmele vicino questa sera. Ma la graziosa marchesina sua nipote ? adorabile.

-- E poco adorata, almeno dal marito.

-- Appunto per questo l'amore trascendentale di Tristano e Isotta deve essere per lei una rivelazione pericolosa. Un amore fuori del comune.

-- Come deve piacere alle donne sentimentali.

-- Ma se non ve ne sono pi?! Del resto piace anche alle altre poich? ognuna se lo accomoda a suo talento e molte invece di morire con Tristano ricominciano con.... Arturo. ? forse il caso della signora vestita di lilla che sta guardandoci in questo momento.

-- Me o te?

-- Entrambi.

-- Non ? la X?

-- Proprio lei.

-- Non sai che si conserva meravigliosamente? Quanti anni potr? avere?

-- Ogni notte di San Silvestro aggiunge un anno ai mortali; certe donne invece hanno il privilegio di scalarne uno ad ogni nuovo amante e allora, capirai, ? difficile fare il conto.

Risero. Il signore alto di mezza et?, che portava una corona chiusa nel suo stemma, di un riso sottile un po' fesso; l'altro con una specie di chioccolamento grasso non molto dissimile dal rumore di un sacco di scudi rivoltati.

-- Io in fatto di aritmetica femminile preferisco la pi? semplice: i vent'anni, per esempio, della marchesina. Non c'? nulla da scalare l?.

-- E quant'? carina stasera con quell'abito bianco verginale che nulla mostra e tutto rivela! ? come le vetrine delle modiste alla moda dove si avverte che i prodotti migliori si trovano all'interno.

Risero di nuovo, il vecchio signore aristocratico e il giovane plebeo arricchito, nella comunanza di una vita che alle antiche divisioni nobiliari ha sostituito l'eguaglianza del denaro, spinti dalla necessit? di sostenersi a vicenda, l'uno democratizzandosi con grazia forzata, tentando l'altro di salire col balzo di un paio di generazioni audaci a raggiungere le conquiste di nove secoli.

-- Che musica divina! -- esclam? la signora vestita di lilla senza rivolgersi particolarmente a nessuno, per sfogo proprio, socchiudendo gli occhi sopra una visione che ella sola poteva vedere.

La grossa marchesa esclam? pure con un sospiro profondissimo:

-- Ah! quel Wagner come doveva conoscerlo l'amore!

Un ufficiale delle Guide che stava in piedi vicino alla signora vestita di lilla cercando da qualche tempo sulla punta de' suoi baffi rispose a caso:

-- La pratica non gli doveva mancare.

-- La pratica non basta, -- soggiunse la grossa marchesa, -- ci vuole il temperamento.

L'ufficiale torn? a scandagliare i suoi baffi in silenzio.

Fu la signora dall'abito lilla che riprese:

-- Non credo al temperamento amoroso di Wagner. Pensare che l'amore di una donna gli ispir? questa musica e che egli abbandon? poi l'ispiratrice e la sostitu? e la sconfess? quasi nelle memorie della sua vita.... Non ha letto il terzo volume della "Vita,,?

-- No, non l'ho letto, -- rispose l'ufficiale direttamente interpellato; -- ma come interpretare le parole di Wagner stesso il quale disse che non avendo mai gustata la vera felicit? dell'amore volle con Tristano innalzare un monumento a questo bellissimo fra tutti i sogni?

-- Ritenendolo niente altro che sogno.

-- Sognare, vivere, essere, non essere... tutte parole che perdono ogni significato quando si ama.

-- Ma se non si ama! Se non si sa amare! -- ribatt? con ostinazione la bella signora.

-- Si potrebbe scrivere d'amore se l'amore non esistesse?

-- L'amore lo creano i poeti.

-- I poeti tuttavia sono uomini.

-- Ma uomini sognatori.

-- Ogni amante ? sognatore.

-- Forse, a un dato istante, ma poi distrugge da s? il proprio sogno. Non ? vero? Neghi se pu?.

-- Qualche volta, -- insinu? il giovane lentamente, -- il primo strappo al velo dell'illusione ? invece la donna che lo fa. Dica se non ? vero?

La bella signora si pose il fazzoletto sulle labbra per nascondere un sorriso che non avrebbe voluto mostrare in quel momento. L'ufficiale allora le si fece pi? da presso e la conversazione continu? tra loro due, isolando la marchesa che si butt? dietro le spalle senza saper bene dove andava a cadere una frase di sfogo.

-- Quella lo ha bevuto il filtro.... e lo d? a bere!

Un cachinno mordace vellic? le spalle della grossa signora facendola voltare di botto. I suoi occhi accesi incontrarono gli occhietti miopi di un piccolo essere quasi gobbo ma cos? insolente nella sua sventura che la barba da fauno, compiacentemente accarezzata dalla mano scarna sulla quale brillava un solitario diamante, tremava e sussultava sempre in una specie di ebbrezza convulsa.

-- Voi che siete poeta spiegatemi un po' questa faccenda del filtro. Non lo ha mica chi vuole!

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