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Munafa ebook

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Read Ebook: Racconti popolari by Thouar Pietro

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Ebook has 1817 lines and 108069 words, and 37 pages

-- Tu hai ragione.

-- E se Dio fa ch'e' si mantenga....

-- Io te lo desidero con tutto il cuore. Ma a quanto veggo, niente paura, Corbezzole! il damo in giubba?

-- Gli ? il mestiere, sai! E' fa il parrucchiere.

-- Ah! ora ho capito. Meglio cos?! Un mestiere che non fa venire i calli alle mani. E c'? dei parrucchieri che la ricavano molto bene.

-- Del resto, la giubba non mi tirerebbe davvero!

-- Perch?? Questo poi, scusa, ma gli ? uno scrupolo senza sugo. Io anzi, me ne terrei.

-- A proposito! non per sapere i fatti tuoi; ma tu?

-- Io? Oh! io non ci penso. Gli ha a passare qualche altro carnevale.

-- Perch??

-- Figurati! figliuola d'una povera vedova. Senza aver potuto raccapezzare ancora una dote.... Ch?, ch?! E poi voglio stare allegra dell'altro.

-- O che gl'innamorati non possono stare allegri?

-- Quelli che ho visto io mi son parsi tutti rimmelensiti.

-- Bisogna vedere con che sentimenti si mettono. Basta che l'amore non levi la dritta al giudizio. Animo, animo! tu hai un buon mestiere, e il marito ci dev'essere anche per te. Io te l'auguro, e presto. Oh! addio. Ecco l'avviatora: andiamo a finir questa tela. --

E le due amiche si separarono. La Maria canterellando si pose al telajo, e l'Anna sal? su pensierosa con l'avviatora.

Due o tre settimane dopo quel colloquio, Cintio and? in casa dell'Anna vestito con pi? eleganza del solito, e tutto giulivo. Questo giovine che aveva mostrato in principio buon naturale ed una certa sveltezza di modi franchi e sinceri, adagio adagio, a forza d'imitare le affettazioni della galanteria per rendersi ben accetto ai bellimbusti e alle damine che gli affidavano la loro testa, era divenuto lezioso, adulatore, loquace, voleva farla da faceto ma riusciva scipito, si dava aria d'importanza ma cadeva nel ridicolo. Il sorriso continuo, il passo scivolante, i gesti a scatti, gli occhi irrequieti lo facevano parere uno scimmiotto. Il capo che in conseguenza del mestiere doveva essere un capo-modello per la pettinatura, variava spesso di mostra, ora prevalendo la z?zzera ricciuta come se i capelli fossero tanti cesti d'indivia, ora la z?zzera liscia mozzata alla dirittura del mento che d? alla testa la forma d'un cappello di fungo, ora il ciuffo ritto a cetriolo; e tutte queste trasformazioni gli facevano variare fisonomia come avverrebbe di chi si mostrasse con una maschera oggi e con un'altra domani. Com'? dunque possibile che l'Anna, ragazza piuttosto seria e molto giudiziosa, continuasse a dar retta a un amante che diveniva cos? sguajato? Ricordiamoci che questo cambiamento era accaduto a poco per volta: e poi fosse accortezza o fosse abitudine, o piuttosto la soggezione che gli veniva dai portamenti dell'Anna, di suo padre e di Michele, quand'egli era con loro pareva un altro; tale quale un comico che sul teatro fa le parti di sciocco, ed in famiglia sa star sulle sue. E a volte la circospezione d'una fanciulla savia e l'oculatezza d'un padre prudente non sono rimaste deluse per qualche tempo dalle apparenze? Quel giovine in casa della fidanzata pare onestissimo, economo, mansueto, e poi riesce scostumato, sciupone, collerico. Quell'altro dava a divedere molto senno, e messo alla prova riesce uno stolido. Vero ? che quest'inganni son pi? frequenti nei matrimoni dei ricchi, dove le parti interessate per altri rispetti, congiurano, si pu? dire, a danno del vero bene degli sposi inesperti; mentre quando non c'? bisogno di tante stamp?te gli spropositi saltano agli occhi pi? presto, e vi pu? essere il verso di rimediare in tempo.

-- Buone nuove -- diceva maestro Cecco.

-- Per l'appunto -- rispose Cintio.

-- Buone nuove sicuro! I' ho succhiellato una bella carta! Quella locanda nuova di Lungarno, lo sapete? c'? un cameriere mio amico, e tanto basta! L? arrivano forestieri a tutt'andare; e i forestieri non hanno il granchio al borsellino.

-- Eh allegri pure! I' ho caro che tu cerchi d'avvantaggiarti. Ma bada veh! con questi forestieri ci vuol giudizio. Le grosse mance e straordinarie non sempre fanno pr? quanto i guadagni discreti e consueti. E con la servit? che vien di fuori-via? Con quella s?, che bisogna stare all'erta! A volte ci s'imbatte in certi fior di virt? segnati e abboccati, che sono avvezzi a fare d'ogni erba un fascio.

-- Davvero! -- esclamava l'Anna con apprensione.

-- Ditelo a me! -- aggiunse francamente Cintio. -- I' non son mica un ragazzo.

-- Non te l'avere a male. Un po' d'esperienza m'ha insegnato molte cose. Basta che quando hai fatto il tuo servizio...

-- A bottega subito; s'intende! Non mi lascio infinocchiare, no, io!

-- E tutta questa gala -- proseguiva l'Anna additando il vestito nuovo.

Nella stanza di passaggio del piano di sotto, Cintio s'imbatt? con la Maria che gli fece un garbato saluto. A quel saluto e' rimase un poco sopra s? a guardarla piacevolmente, si pavoneggi?; e restituita la buona notte, prosegu? pel fatto suo.

Intanto maestro Cecco esortava la figliuola a non stare in pensiero.

-- Ho detto in quel modo, e quel che ho detto pur troppo ? vero! Ma Cintio finora m'? parso non solo onesto, ma anche avvistato; ad ogni modo gli staremo alle costole noialtri, non dubitare. E se poi per disgrazia e' si lasciasse metter su da certe amistanze... Di giovanotti non ce n'? carestia.

-- Non lo dite nemmeno!

-- Aspetta ch'egli abbia potuto aprir bottega da s?. Allora col lavoro delle parrucche e dei fintini e col bisogno di badare allo sportello, gli avr? meno occasione di bazzicare per le locande. -- Ci? detto and? a cena; e l'Anna che aveva premura di riportar presto la tela dal mercante, prosegu? a far correre la spola.

D'allora in poi Cintio venne sempre in falda di panno fine e in corvatta bianca insaldata; e spesso prima di salir su faceva una fermatina al telaio della Maria, sebbene la Lisabetta sua madre, quando vi si trovava presente, sgridasse la figliuola e costringesse lui a girar di bordo.

-- Ma che c'? ogni sera il baciamano a Corte e la pettinatura degl'inghilesi? -- disse una volta l'Anna al suo damo nel mentre che stavano insieme alla finestra.

-- Perch??

-- Sempre in lucco!

-- Oh bella! quel che ci va ci vuole. Sulle locande che ho a essere da meno degli altri?

-- La pulizia, son con teco.

-- Ma tu non sei obbligato a far tutto come loro.

-- Guarda guarda! -- e le additava un cameriere francese di sua conoscenza. -- Eccone uno l? che torna dalle Cascine. -- Il cameriere lo riconobbe, lo salut?, e fece una scappellata svenevole alla ragazza, bench? la si fosse subito tirata indietro. Allora Cintio guardandole con un certo rammarico il vestito di rigatino:

-- Anzi -- soggiunse -- questa robuccia ruvida e ordinaria non ist? bene neanche a te. Chi ti vede meco...

-- Oh lasciami portare il rigatino quando non vi sono n? macchie n? tane!

-- Tu mi fa' ridere! E quando saremo marito e moglie?

-- Mia madre, buon'anima, s'? vestita sempre da sua pari; e tu sai se il babbo avrebbe potuto metterla in seta! Ma gnorn?: Chi fa la seta, la mi diceva, si deve contentare di portarla al mercante.

-- Codeste sono idee stant?e. Guarda l'altre ragazze, tutte le ragazze che hanno il damo.

-- Giusto quelle, dovrebbero mettere il cervello a partito. Aspetta ch'i' abbia bell'e preparato tutto il corredo della biancheria, e poi se c'entra qualche altra cosa ne discorreremo. Vuo' tu ch'i' non ci abbia gusto anch'io a mettermi d'intorno un bel capo di roba e a fartene onore?

-- Dunque no' siamo d'accordo.

-- Ma prima l'essenziale. --

Questi medesimi discorsi ritornarono in ballo altre volte, perch? Cintio in cuor suo avrebbe preso che l'Anna si fosse messa alla pari di certe ragazzette sgargianti, scolarine di crestaie e di sarte, vagheggiate e ganzate da' servitori e da' padroni scapestrati. Anzi una domenica egli scans? d'andare a spasso con lei e con maestro Cecco prima di sera, perch? la ragazza non era agghindata a modo suo, ed il vecchio si manteneva sempre fedele ai calzon corti ed alle scarpe con le fibbie. L'Anna se n'avvide, ne rimase afflitta, e vi fu un'ombra di dissapore; ma la n'era sempre tanto innamorata, che presto si riconciliarono; e, come suole accadere, dopo un breve adiramento, in lei almeno, si rinvigor? quell'affetto che per parte sua pi? grande non poteva essere. -- Quando m'avr? presa, pensava tra s?, lo contenter? un pocolino sul principio, e poi, al primo figliuolo, addio grilli! Un babbo bracciante ha altro che pensare! I vestiti belli allora sono i figliuoli tenuti bene. --

Quasi tutti i venerd?, prima delle ventiquattro, la vecchia Lisabetta andava da s? sola, e come di soppiatto, verso il convento del Carmine, e spesso si tratteneva fuor di casa fino a tardetto, fin dopo l'arrivo di Cintio; il quale trovando la Maria senza custodia, s'arrischiava allora a fermarsi con lei pi? del solito, per chiacchierare barzellettando del pi? e del meno. Il brio della povera tessitorina dava nel genio al parrucchiere galante, e in lei facevano breccia le falde, il cappello di felpa rasata, i guanti e le garbatezze affettate.

-- Giovinottino, -- la diceva sorridendo -- vo' fareste meglio a andare pe' fatti vostri; questa non ? aria per voi. La mamma ha ragione; e povera me se la capitasse qui all'improvviso!

-- Vo subito via a gambe, vedete? Fo le scale in un attimo!

-- Eh! lo veggo, s?; come il granchio.

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